Boucles d'oreilles
Orecchini
Orecchini
a Pindulu. Località Aggius - Tempio.
Composto da tre elementi: I pindini, fiocchi con rosetta manna e manduleddi (piccole mandorle) contenente l'ardiglione. E' un gioiello in uso soprattutto in Anglona, Barionia e Gallura. In alcuni casi i Pindini sono costituiti da gocce di corallo avente la stessa forma, oggi quasi introvabili data la rarità del corallo e i suoi costi. Facevano parte del corredo della sposa e venivano indossati col costume della festa e in occasioni importanti.
Composto da tre elementi: I pindini, fiocchi con rosetta manna e manduleddi (piccole mandorle) contenente l'ardiglione. E' un gioiello in uso soprattutto in Anglona, Barionia e Gallura. In alcuni casi i Pindini sono costituiti da gocce di corallo avente la stessa forma, oggi quasi introvabili data la rarità del corallo e i suoi costi. Facevano parte del corredo della sposa e venivano indossati col costume della festa e in occasioni importanti.
Riproduzione Orecchini a Grappolo d'uva -
Cattedrale d'Iglesias - Fine '700.
Questo tipo di gioiello veniva indossato dalle donne che appartenevano a una famiglia di agricoltori, infatti molti gioielli sono legati ai gremi: termine con cui anticamente si indicavano le diverse tipologie di classi sociali. Il Gremio dei Contadini è una delle antiche Corporazioni di arti e mestieri della sardegna che ancora oggi prende parte alla vita religiosa e culturale nelle rievocazioni popolari della nostra terra.
Questo tipo di gioiello veniva indossato dalle donne che appartenevano a una famiglia di agricoltori, infatti molti gioielli sono legati ai gremi: termine con cui anticamente si indicavano le diverse tipologie di classi sociali. Il Gremio dei Contadini è una delle antiche Corporazioni di arti e mestieri della sardegna che ancora oggi prende parte alla vita religiosa e culturale nelle rievocazioni popolari della nostra terra.
Orecchini a Palia -
Costume campidanese - In uso dalla fine del
1700.
Questo tipo di gioiello veniva indossato dalle donne che appartenevano a una famiglia dei panificatori o panettieri, infatti se osservate i tre pendenti terminali dell'orecchino, sono molto somiglianti alle antiche pale che servivano per infornare il pane. Molti gioielli sono legati ai gremi: termine con cui anticamente si indicavano le diverse tipologie di classi sociali. Il Gremio dei Panificatori è una delle antiche Corporazioni di arti e mestieri della sardegna che ancora oggi prende parte alla vita religiosa e culturale nelle rievocazioni popolari della nostra terra.
Questo tipo di gioiello veniva indossato dalle donne che appartenevano a una famiglia dei panificatori o panettieri, infatti se osservate i tre pendenti terminali dell'orecchino, sono molto somiglianti alle antiche pale che servivano per infornare il pane. Molti gioielli sono legati ai gremi: termine con cui anticamente si indicavano le diverse tipologie di classi sociali. Il Gremio dei Panificatori è una delle antiche Corporazioni di arti e mestieri della sardegna che ancora oggi prende parte alla vita religiosa e culturale nelle rievocazioni popolari della nostra terra.
Orecchini
"a Marighedda"
Riproduzione di orecchini, l'originale presso il museo Nazionale arti e tradizioni popolari, espisizione 1911, recante bollo regno di Napoli datato 1829.
Testimonianza di orecchini usati in sardegna e non solo, in oro filigrana, con bugne incise e pendenti trattenuti da elementi rigidi.
Riproduzione di orecchini, l'originale presso il museo Nazionale arti e tradizioni popolari, espisizione 1911, recante bollo regno di Napoli datato 1829.
Testimonianza di orecchini usati in sardegna e non solo, in oro filigrana, con bugne incise e pendenti trattenuti da elementi rigidi.
Orecchini a Galletto con "Lantionis".
Questi orecchini sono il simbolo del fidanzamento "a fura" (di nascosto: sebbene tutti sapessero, non avevano ancora il consenso familiare, questo si otteneva nel momento in cui lo sposo chiedeva ufficialmente la mano della sposa). Infatti la navicella con le pavoncelle simboleggia un trasporto amoroso, mentre la parte pendente a doppia piramide è detta "lantionis" e simboleggia l'attesa. Infatti nel secolo scorso i lampioni nei paesi erano molto rari, uno certamente era nella piazza principale, dove la gente si riuniva attorno ad esso attendendo chissà cosa e chissà chi. Ecco perchè su lantioni simboleggia l'attesa di ufficializzare il loro amore con la benedizione della famiglia. Una ragazza che indossava questo tipo di gioiello non poteva più essere corteggiata perchè rappresenterebbe uno sgarbo verso la persona amata.
Questi orecchini sono il simbolo del fidanzamento "a fura" (di nascosto: sebbene tutti sapessero, non avevano ancora il consenso familiare, questo si otteneva nel momento in cui lo sposo chiedeva ufficialmente la mano della sposa). Infatti la navicella con le pavoncelle simboleggia un trasporto amoroso, mentre la parte pendente a doppia piramide è detta "lantionis" e simboleggia l'attesa. Infatti nel secolo scorso i lampioni nei paesi erano molto rari, uno certamente era nella piazza principale, dove la gente si riuniva attorno ad esso attendendo chissà cosa e chissà chi. Ecco perchè su lantioni simboleggia l'attesa di ufficializzare il loro amore con la benedizione della famiglia. Una ragazza che indossava questo tipo di gioiello non poteva più essere corteggiata perchè rappresenterebbe uno sgarbo verso la persona amata.
-Ricchjali
-
Coppia di orecchini Galluresi in lamina e filigrana. Sono compresi nella categoria di gioielli "a lustrino" caratteristici soprattutto in zone galluresi e barbaricine: sarebbe dunque l'effetto cromatico che si ottiene appunto con l'alternanza fra lamina o filo liscio (lucido) e filigrana (opaco).
Coppia di orecchini Galluresi in lamina e filigrana. Sono compresi nella categoria di gioielli "a lustrino" caratteristici soprattutto in zone galluresi e barbaricine: sarebbe dunque l'effetto cromatico che si ottiene appunto con l'alternanza fra lamina o filo liscio (lucido) e filigrana (opaco).
- Orecchini a mora.
Questo gioiello che raffigura il frutto della mora di gelso, è ricchissimo di significati culturali. Per capirne le motivazioni che hanno spinto le oreficerie tipiche tradizionali della sardegna del '700, bisogna calarsi nell'esame delle civiltà contadine e agropastorali in cui la sardegna si trovava immersa in quei periodi. La mora infatti, era l'ultimo frutto di cui il bestiame (capre e pecore ecc.) si cibava, in autunno inoltrato, irrobustendosi per affrontare con minori difficoltà possibili le fatiche del travaglio dei parti, che avvenivano alla fine dell'autunno, inizio inverno (is crabittus de pasca). Quindi donare una mora significava augurare a una giovane sposa una pronta maternità e il gioiello veniva regalato esclusivamente dalla famiglia di lui o lei (sposi) come ad esercitare una deliziosa ed elegante pressione affinchè diventassero nonni. Il messaggio esterno che questo gioiello mandava a chi osservava una donna con questo monile, era che costei era certamente sposata, probabilmente anche da poco tempo e quasi certamente era in progetto una nascita prossima.
Questo gioiello che raffigura il frutto della mora di gelso, è ricchissimo di significati culturali. Per capirne le motivazioni che hanno spinto le oreficerie tipiche tradizionali della sardegna del '700, bisogna calarsi nell'esame delle civiltà contadine e agropastorali in cui la sardegna si trovava immersa in quei periodi. La mora infatti, era l'ultimo frutto di cui il bestiame (capre e pecore ecc.) si cibava, in autunno inoltrato, irrobustendosi per affrontare con minori difficoltà possibili le fatiche del travaglio dei parti, che avvenivano alla fine dell'autunno, inizio inverno (is crabittus de pasca). Quindi donare una mora significava augurare a una giovane sposa una pronta maternità e il gioiello veniva regalato esclusivamente dalla famiglia di lui o lei (sposi) come ad esercitare una deliziosa ed elegante pressione affinchè diventassero nonni. Il messaggio esterno che questo gioiello mandava a chi osservava una donna con questo monile, era che costei era certamente sposata, probabilmente anche da poco tempo e quasi certamente era in progetto una nascita prossima.
Riproduzione Orecchini in Oro a "Cardighedda". In uso in
Sardegna già dalla metà dell'800. Originali presso M.N.A.T.P, Roma
(mostra etnografica 1911).
Orecchini in uso soprattutto nel campidano, marmilla e trexenta, di forma rettangolare con decorazioni longitudinali di spirali in filo d'oro e piccole bugne.
La decorazione, si ispira e ricorda nelle sue linee l'antico pettorale di Tutankhamen, vedi tesoro di Ebora VII sec. a.C., Madrid, Museo Archeologico Nazionale.
Orecchini in uso soprattutto nel campidano, marmilla e trexenta, di forma rettangolare con decorazioni longitudinali di spirali in filo d'oro e piccole bugne.
La decorazione, si ispira e ricorda nelle sue linee l'antico pettorale di Tutankhamen, vedi tesoro di Ebora VII sec. a.C., Madrid, Museo Archeologico Nazionale.
Orecchini Bizantini a Pelta con
campanelle.
Questi orecchini sono una riproduzione Giesse, di un reperto archeologico del VI sec. d.C. dell'epoca bizantina, ritrovati a Dolianova, in località Bruncu 'e s'olia, nella zona cimiteriale. Questa coppia di orecchini hanno una grossa rilevanza storica non solo perchè in oro e Bizantini, ma soprattutto perchè dimostra l'importanza del sito in quanto la persona sepolta con questo gioiello era certamente appartenente alla famiglia reale di Bisanzio. Infatti lo smeraldo, presente negli orecchini, era esclusiva prerogativa della famiglia reale. Nessun'altra persona in vita o in morte, poteva adornarsi con lo smeraldo. Ed'ecco che una semplice coppia di orecchini attribuisce al sito in oggetto una grande importanza storica come centro di primaria importanza.
Questi orecchini sono una riproduzione Giesse, di un reperto archeologico del VI sec. d.C. dell'epoca bizantina, ritrovati a Dolianova, in località Bruncu 'e s'olia, nella zona cimiteriale. Questa coppia di orecchini hanno una grossa rilevanza storica non solo perchè in oro e Bizantini, ma soprattutto perchè dimostra l'importanza del sito in quanto la persona sepolta con questo gioiello era certamente appartenente alla famiglia reale di Bisanzio. Infatti lo smeraldo, presente negli orecchini, era esclusiva prerogativa della famiglia reale. Nessun'altra persona in vita o in morte, poteva adornarsi con lo smeraldo. Ed'ecco che una semplice coppia di orecchini attribuisce al sito in oggetto una grande importanza storica come centro di primaria importanza.
Orecchini
a lustrini con "pittiolus" pendenti
Orecchini in uso nell'ogliastra, già dalla prima metà dell'800. Sono documentati nella mostra del 1911 (festeggiamenti dei primi 50 anni dell'unità d'Italia), presso il M.N.A.T.P. di Roma. Sono contradistinti per un contrasto tra il lucido (lustrini) e l'opaco della filigrana. Ricordano nella parte pendente su dominu de "su lasu".
Orecchini in uso nell'ogliastra, già dalla prima metà dell'800. Sono documentati nella mostra del 1911 (festeggiamenti dei primi 50 anni dell'unità d'Italia), presso il M.N.A.T.P. di Roma. Sono contradistinti per un contrasto tra il lucido (lustrini) e l'opaco della filigrana. Ricordano nella parte pendente su dominu de "su lasu".
Orecchini Bizantini a Pelta con
campanelle.
Questi orecchini sono una riproduzione Giesse, di un reperto archeologico del VI sec. d.C. dell'epoca bizantina, ritrovati a Dolianova, in località Bruncu 'e s'olia, nella zona cimiteriale. Questa coppia di orecchini hanno una grossa rilevanza storica non solo perchè in oro e Bizantini, ma soprattutto perchè dimostra l'importanza del sito in quanto la persona sepolta con questo gioiello era certamente appartenente alla famiglia reale di Bisanzio. Infatti lo smeraldo, presente negli orecchini, era esclusiva prerogativa della famiglia reale. Nessun'altra persona in vita o in morte, poteva adornarsi con lo smeraldo. Ed'ecco che una semplice coppia di orecchini attribuisce al sito in oggetto una grande importanza storica come centro di primaria importanza.
Questi orecchini sono una riproduzione Giesse, di un reperto archeologico del VI sec. d.C. dell'epoca bizantina, ritrovati a Dolianova, in località Bruncu 'e s'olia, nella zona cimiteriale. Questa coppia di orecchini hanno una grossa rilevanza storica non solo perchè in oro e Bizantini, ma soprattutto perchè dimostra l'importanza del sito in quanto la persona sepolta con questo gioiello era certamente appartenente alla famiglia reale di Bisanzio. Infatti lo smeraldo, presente negli orecchini, era esclusiva prerogativa della famiglia reale. Nessun'altra persona in vita o in morte, poteva adornarsi con lo smeraldo. Ed'ecco che una semplice coppia di orecchini attribuisce al sito in oggetto una grande importanza storica come centro di primaria importanza.